Il poeta è cieco
Titolo: Il poeta è cieco
Di Anna Jacassi
In scena: Anna Jacassi
Video: Rosario Carnovale
Linguaggi prevalenti: Lettura espressiva
Durata: 50’
Fascia d’età: dai 14 anni
Esigenze tecniche: spazio scenico minimo m 3,5×2; Kw 3; proiettore e fondale-schermo
Performance teatrale.
La vista ha, da sempre, occupato l’attenzione più di altri sensi. Ancora più, questo avviene nella società dell’immagine, dove i messaggi che devono contare, che devono occupare non solo l’attenzione, ma anche la memoria, sono visivi.
Ma cieco è colui che, proprio perché privato della vista, vede oltre.
Il poeta è cieco per vedere oltre: l’orizzonte dall’altra parte della siepe, il mare al di là della muraglia. Se il cieco/poeta vede oltre, il suo sguardo diviene visionario per arrivare all’infinito che possiamo solo scorgere oltre un varco, il noumeno oltre il velo, realtà altre.
Anche nel viaggio di Dante la vista si spegne: il poeta può accedere alla divinità ma ne rimane abbagliato, la luce è intollerabile.
Ciò che si perde, rimanendo abbagliati, estinguendo la normale vista, è la comune ragione.
Accedere all’infinito non genera certezze, anzi, il malessere pervade l’animo del poeta, che arriva a sentirsi escluso, inadatto al mondo, disabile.
L’idea è nata dalla lettura del saggio Gli occhi nella letteratura – Miti, figure, generi, Novara, Interlinea edizioni, 1999, di Giusy Baldissone, a cui va la nostra gratitudine.
Inoltre, ringraziamo Claudia Scaglia e Giovanni Moretti.
I testi:
OMERO
Odissea VIII canto
Trad. Rosa Calzecchi Onesti
GIACOMO LEOPARDI
L’infinito
EUGENIO MONTALE
Meriggiare pallido e assorto
DANTE ALIGHIERI
Paradiso, Canto XXXIII
CHARLES BAUDELAIRE
Les fleurs du mal
L’albatros
GIOVANNI PASCOLI
Il cieco di Chio
Il cieco
EUGENIO MONTALE
Ho sceso dandoti il braccio
D’ANNUNZIO
Notturno
MARINETTI
Zang tumb tumb
BARICCO
Omero – Iliade
Demodoco