Una certa idea di teatro

A Torino, nei prossimi giorni, si svolgerà un’iniziativa per il trentennale dalla morte di Gian Renzo Morteo. Moriva a fine agosto. Noi eravamo su una spiaggia all’Isola d’Elba. Lo abbiamo saputo leggendo il giornale. Era stato professore di Mario.

Per noi resta legato al ricordo di Giovanni Moretti, allora suo assistente in Facoltà.

Gian Renzo Morteo, figura di spicco della cultura italiana del Novecento. Fu docente di Drammaturgia e Storia dello Spettacolo presso l’Accademia Albertina di Belle Arti e di Storia del Teatro alla Facoltà di Magistero e poi di Lettere e Filosofia dell’Universitá di Torino. Profondo conoscitore del teatro francese, tradusse, tra gli altri, autori come Adamov, Ionesco, Tardieu, Ribemont-Dessaignes, Gombrowicz, Vitrac, ma anche Molière, Claudel, la Duras. Raffinato saggista, ha collaborato con la casa editrice Einaudi essendone per un decennio, negli anni Sessanta, redattore della Collana Teatro. Fu collaboratore anche della rivista “Il Dramma” e della Biennale di Venezia. Ricoprí l’incarico di membro della direzione collegiale del Teatro Stabile di Torino dal 1968 al 1970 e di Direttore del suo Centro Studi. Fece nascere e diresse il Centro di Documentazione per l’animazione, che oggi porta il suo nome. Negli anni ‘80 ebbe la direzione del Festival di Chieri e fondò la rivista “Linea Teatrale”.

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