“Tu vuoi il colpo di stato? A me basta il colpo di scena!”
E quale colpo migliore di un Ascanio Celestini in stato di grazia?
Venerdì 14 il principale teatro della nostra città ha accolto in scena, con un pubblico forse troppo esiguo per quel che lo spettacolo meriterebbe, l’ultimo lavoro dell’attore e regista romano, “Museo Pasolini”. Un meraviglioso viaggio nell’Italia che fu, guidato dallo sguardo speranzoso e penetrante del poeta bolognese.
Un viaggio fra volti scuri e periferie, fra la premura di maestri elementari e la politica più marcia. Un volo a planare sull’Italia del novecento e sui suoi personaggi a volte fittizi, a volte fin troppo reali.
Un viaggio che, grazie alla ammaliante abilità narrativa del suo autore, ci ha affascinato, emozionato e trasportato: sarebbe superfluo aggiungere altro.
L’arte passa anche da qui: Grazie, Ascanio!
(Marco Aurelio Dabbene con TAM TAM)