Non siamo necessari

Non siamo necessari.
“I comici non possono lasciar l’arte, poiché con tal professione campano e sanno da tanti teologi che, recitando co’ dovuti termini, che possono campare con tal essercizio. […] Ed i Superiori che hanno politica, non solamente la permettono, ma talvolta la ricercano, sapendo, non dico la consolazione che apporta all’uomo, ma il distoglimento di molti mali.”
Non siamo necessari.
“La letizia mantiene l’uomo sano, la sanità non porta utile a tutte le persone, la comedia è tipo di letizia, la letizia tien l’uomo sano, adunque per tal rispetto la comedia non dee gradir a tutti.
L’allegrezza preserva l’uomo molt’anni, la comedia è azzione da rallegrar le persone, vi dee forse esser una ragion di stato che non vuol tanti Nestori al mondo.
No, no, burlo, non vorrei trovar cosa che disgustasse qualcheduno e che il mio Discorso si proibisse.
Ho scherzato come comico, e parlato con presupposti: cedo alle maggiori ragioni. Chi non puo` esser Virgilio, sia Merlin Cocaio ed abbi pazienza.”
Non siamo necessari.
“Di tali gridori io ne sento il danno, e mi veggio tarpar l’ali di quel poco credito che tra’ galantuomini presumo d’avere: e però s’io mi lagno, nasce ch’io sono offeso e ch’io son vivo.”
Nicolò Barbieri, LA SUPPLICA DISCORSO A QUELLI CHE TRATTANO DE’ COMICI, 1628 – 1634