Il teatro è fatto per gli spettatori. Senza spettatori non ci sarebbe il teatro, che è fatto per tutti noi, per tutti voi. L’accesso ai teatri dovrebbe essere garantito a tutti e tutte. Non è solo divertimento ma anche partecipazione a storie che ci riguardano in quanto comunità civile e democratica.

Quando il teatro finisce, cosa rimane? Rimane lo spettatore, con la sua memoria, le sue impressioni, le sue emozioni, i suoi pensieri. Gli spettatori assistono al teatro come se fossero una piccola comunità, anche se non ci si conosce. Perché allora non condividere qualcosa di quello che si è visto o sentito?

Una piccola comunità che ricorda e scrive. “Lo spettatore memorante” è proprio questo: un invito a tradurre in parole quello che il teatro ci ha lasciato. Non recensioni, non giudizi da critici o esperti, solo le vostre parole, semplici e uniche. Il teatro è di tutti ma per ciascuno in modo diverso. Questa è la sua libertà.